2 marzo 1977

1977

Diario

Settimana di lotta. E’ la prima volta. Non sono mai intervenuto ad un manifestazione. I compagni del servizio d’ordine mi hanno avvertito. Con le loro bandiere in pugno proteggono i lati del corteo. Non sono bandiere, son fazzoletti, fazzoletti rossi appiccicati ad un bastone di legno. Firenze sprangata. La tensione scorre per le strade. La polizia apre e chiude il corteo. Sembra che non sia interessata a cosa succede dentro. il corteo si muove da Piazza del Duomo verso Piazza San Marco, direzione Parterre. Il luogo ove si terranno dibattiti e manifestazioni della settimana di lotta. Tensione, urla dalle retrovie del corteo. Urla verso dio noi…. “i comunisti integrati”. La mia inesperienza di cortei fa aumentare l’ansia dello scontro. Non so quando, non so come, non conosco le regole dello scontro come i miei esperti compagni. Ad un certo momento vedo dietro di me la folla correre come un branco di tori impazziti. La polizia inizia il lancio dei lacrimogeni. Coro corro corro a perdifiato, perdo il contatto con i compagni..e…corro ancora corro. Il cuore sembra esplodere, la paura ha scatenato tanta di quella adrenalina che se mi avessero cronometrato avrei battuto il record dei 200 metri.

Mi ricongiungo con i compagni. Era la prima manifestazione.

Passione e paura. Orgoglio e gioco.

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Silenzio delle idee lunghe

tanti piccoli flebili suoni cantano un brusio di fondo accompagna costantemente  le ore della nostra giornata scrivo sul mio iPhone direttamente nella

Per fare tutto ci vuole un fiore

Per fare un tavolo ci vuole il legno, Per fare il legno ci vuole l’albero, Per fare l’albero ci vuole il seme,

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