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“Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori, le cortesie, l’audaci imprese io canto..”

Così comincia l’Orlando Furioso. Non credo di aver ripreso più in mano questo testo dai tempi del Liceo. Questa frase non mi dava la sensazione di una grande opera ma piuttosto di un “guazzabuglio” scomposto di versi.

So che sto dicendo un’eresia a definire l’Orlando Furioso un guazzabuglio. Tuttavia  questa era la sensazione che avevo da adolescente liceale.

Mantengo questa sensazione quando, ogni tanto apro le pagine di questo blog nato nel lontano 2005.   Pensieri, emozioni, aforismi sulla vita personale e professionale.

“Vita Rilessa” cosi lo avevo chiamato ispirato dalla luce che rifletteva sulla finestra della mia casa con la vista sulla via San Niccolò.

Abitavo in San Niccolò , lo storico quartiere fiorentino. E’ sono proprio quei “riflessi” che hanno dato vita molti scritti scomposti.

San Niccolò è un quartiere strano. Non si ritorna per ammirare un’opera d’arte, si ritorna per il calore del borgo, si ritorna per il calore e per il colore; il colore del verde che lambisce le mura della città.

San Niccolò è un quartiere di confine, appena dentro le mura.

San Niccolò - Firenze

L’ avvio

Ho cominciato questo blog “senza obiettivi” , forse,  ispirato dal narcisistico desiderio di “mostrare” idee. Poi mi sono accorto che scrivere dava forma ai miei pensieri scomposti; al pari di uno scatto fotografico che ferma le emozioni in movimento.

Un’esercizio ginnico per gli stati della mia coscienza praticato nelle occasioni di “sosta forzata”  durante i  viaggi in treno, oppure durante i miei fine settimana silenziosi. Ciò che ispirava la scrittura erano i piccoli fatti della mia vita quotidiana, le cose della vita pubblica, gli affetti.

Scrivevo in questo spazio senza obiettivi,  così solo per il piacere di farlo.

La pubblicazione di un articolo era spesso un’occasione di contatto e discussione con quei pochi amici che mi seguivano.  Discussione spesso dal vivo: “ciao Ale, ho letto il tuo post, però non sono convinto che..bla bla bla.” Insomma un modo per dare forma alle onde dei miei pensieri, per occupare spazi e per alimentare di contenuti le mie relazioni. Un guazzabuglio di idee scomposte!

Nel mezzo del cammino

Negli anni successivi  ho perso il senso di scrivere “cose senza obiettivi”. Ho messo la scrittura al servizio del Business. Avevo già cominciato ad occuparmi di digital marketing ed ho cominciato a scrivere con degli obiettivi. Come si dice nel marketing: ogni testo si deve concluder con una “chiamata all’azione”.

Non ce’è nulla di male in questo. Le azioni sono alla base della costruzione di opere!

Il vuoto

Le azioni orientate a costruire opere hanno necessità di vuoto. Vuoto dell’azione per raccogliere il vuoto del pensare ed il vuoto delle emozioni.

Ed è per questo che ho ricominciato a scrivere cose senza obiettivi e considerare questo luogo esclusivamente un posto dove appoggiare pensieri.

Pensieri che arrivano dalle mie esperienza professionali, sul mio modo di intendere e fare imprese.

Pensieri che traggono ispirazione dalla mia vita personale  e di relazioni.

In entrambi i casi intendo recuperare questa dimensione  di “vuoto” dello scrivere. Il vuoto dello scrivere senza obiettivi. Un guazzabuglio senza obiettivi !

PS .

Nelle sezione Persone e imprese troverete pensieri che hanno attinenza con la mia vita all’interno di imprese ed organizzazioni.

Nella sezione Vita Riflessa sono presenti suggestioni iperattive, che si agitano irrefrenabili, mentre faccio la doccia o cammino per strada; per fermarle le appoggio su queste pagine.