Climatologia esistenziale

Il clima stimola percezioni e scatena stati emotivi. Qualche giorno fa, stimolato da un post di  Outofreality una specie di “romanzetto” che qualche tempo fa mi sono divertito a scrivere. Mi piacevano.

Oggi fa molto freddo. L’inverno, di umore altalenante, ci riserva sorprese quotidiane.
Il continuo cambiare del clima è lo stato che preferisco.
Anche il clima, quando scorre sempre uguale, mi annoia.
Ho bisogno di caldo e freddo. Di pioggia e di vento. Di sole e di nuvole.
Una mattina ventosa sveglia spazza i pensieri della notte e ti costringe a costruirne di nuovi.
Una giornata assente di colori, nel calore della mia casa sui tetti, accanto a quel piccolo fuoco
induce introspezione.
Una notte limpida piena di stelle ti fa correre per le strade pronto a respirare il profumo del freddo.

Il clima, talvolta,  crea humus favorevole all’esercizio della volontà umana.

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Silenzio delle idee lunghe

tanti piccoli flebili suoni cantano un brusio di fondo accompagna costantemente  le ore della nostra giornata scrivo sul mio iPhone direttamente nella

Per fare tutto ci vuole un fiore

Per fare un tavolo ci vuole il legno, Per fare il legno ci vuole l’albero, Per fare l’albero ci vuole il seme,

2 risposte

  1. Grazie per la citazione Alessandro, mi onora 😉
    Il fatto di vivere in un paese dal clima altalenante non lascia scampo al mio tipo di riflessioni, che vedo vengono condivise anche da te. Non solo: il clima variabile mi ricorda, ogni momento, di quanto sia vivo e vitale il pianeta in cui viviamo. Un organismo pulsante.

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