Comandamenti vecchi e nuovi

Mosè

Nelle mattine normali sveglia alle 7.00,  pedalo 20 minuti e  mi guardo omnibus su la7.
In  questi giorni  il dibattito è scandito dalla vicenda del Lodo-Alfani e più in generale dal conflitto politica-magistratura.
Chi ha ragione? Vorrei arrivare a dire: non ci interessa.

La cosa preoccupante: quale deriva sta pervadendo il senso comune?
Cosa siamo in grado di giustificare per “etica della responsabilità” ?
Sospendiamo il giudizio verso chi è stato unto dal volto popolare?
Anche gli altri stati europei lo fanno. Risposta: che ce ne frega!
Non vi è nessun principio di responsabilità  deve sopravvivere ai “comandamenti” etici.
Lo stato di diritto sancisce l’innocenza fino a prova contraria. Ma nessuno per legge dovrebbe permettere che un cittadino possa sottrarsi al giudizio.

Non sorprende che siano i cavalieri del cavaliere a sostenere tutto ciò. Anche “autorevoli” giornalisti ed ex parlamentari del PD si infilano in questo vortice. Mi riferisco a Polito del Riformista.
Ad un certo punto, ieri,  nel corso della trasmissione gli è scappata questa frase: ” la politica ..” arte della conquista del consenso..” avallando di fatto l’unzione del voto popolare.

Ero rimasto al fatto di considerare la politica come la lotta per i valori. Dove sta la politica, dove sta l’arte del conflitto nobile , della lotta per i valori, della continuo impegno per il quale il possibile non verrebbe raggiunto se nel mondo non si tentasse sempre l’impossibile.(come diceva il comunista esponente della rivoluzione di Ottobre Max Weber)

Vi sono valori che non sono barattabili con nulla.
Nelle antiche civiltà sono stati redatte grandi opere che erano primariamente grandi manuali di etica civile. Vale per la Bibbia, per il Corano.
Cosa altro sono i 10 comandamenti se non regole etiche prima che giuridiche?
C’è qualcuno che per qualche ragion di ottimizzazione di gestione potrebbe contravvenire al 5° comandamento, non uccidere?

Ma si sa, le società evolvono,  cambiamo gli orizzonti culturali e quindi anche i riferimenti etici.
Infatti,  non ci scandalizziamo affatto se il cavaliere contravviene al 9° comandamento. Anzi quasi quasi lo incitiamo. Anche perchè  quel comandamento non ci piace, rimanda alla visione della donna come proprietà altrui.

Ma, uscendo dallo scherzo,  siamo arrivati, forse,  al punto in cui non frega più nulla a nessuno se un amministratore ruba o meno? E’ sufficiente che sia un “buon” amministratore!

Qualcuno nelle file della sinistra ha detto. Di Pietro in un paese normale starebbe  a destra. Vero. Ma in un paese normale.
Forse qualcuno, a sinistra, dovrebbe tenere in maggior considerazione le battute di  quella destra che va da Di Pietro a Sabrina Guzzanti.

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Silenzio delle idee lunghe

tanti piccoli flebili suoni cantano un brusio di fondo accompagna costantemente  le ore della nostra giornata scrivo sul mio iPhone direttamente nella

Per fare tutto ci vuole un fiore

Per fare un tavolo ci vuole il legno, Per fare il legno ci vuole l’albero, Per fare l’albero ci vuole il seme,

5 risposte

  1. C’è un proverbio che dice :

    (In dialetto perugino rende meglio l’idea….perchè ci si arrabbia e si raccontano barzellette solo nella propria lingua! Viene meglio)
    Nella “saggezza popolare” ci sono tutte le risposte che servono, sempre, basta guardare bene.
    Ad ogni modo che sei già fortunato sei sei riuscito qualche volta a vedere una traccia d’etica nella politica e nei suoi uomini di destra di sinistra o servi di dove serve.
    Ci sono amministratori che hanno saputo rubare in nome dell’etica e con etica, altri che lo fanno senza ritegno e grazia.
    Non c’è regola neanche in questo. L’unica regola che vale sempre e che vale per tutti, è quella che una volta salito sul pulpito la predica vien fatta in un’unica direzione quella che porta a mietere frutti per il proprio granaio.
    Non saprei dire se ha rubato meglio il primo o se lo sta facendo meglio il secondo. Di certo sono stata molto fortunata ad incontrarli entrambi!!!
    Peccato che non sia ancora riuscita a cogliere la sottile differenza tra i due se non quella che col primo sistema ti lèvano le mutande senza cavarti i calzoni, col secondo torni a casa contenta perchè tu l’hai prese ma quante gliene hai dette!!!!!!!!!!!!
    Insomma Ale rubare con etica o senza è comunque rubare.
    E tu? Quando vai in ferie???

    Ti abbraccio
    Milena

  2. Proprio questo sostenevo. Non c’è nessun motivo che possa giustificare una “cattiva” pratica. Per essere “buoni” non è necessario invocare Dio. Basta stare anche parecchio parecchio …più bassi.
    🙂
    Spero in Agosto di fare un pò d ferie!!
    ciaoo

  3. non ho capito qual’è il proverbio…

    comunque. il problema dell’etica e della politica non si risolve in due parole.

    una riflessione però è obbligatoria: di etica politica hai sentito parlare tu, e la tua generazione. Ti dirò di più: di politica hai sentito parlare tu e la tua generazione. Quei valori sono nelle mani dei cinquantenni e non c’è nessun tipo di controllo su come quei valori vengono utilizzati o bistrattati. Tu non sai quante volte io mi sono trovato a dire alle persone che decidono della politica: solo per sentirmi rispondere . In questo senso l’unica cosa che conta è il bacino elettorale.
    Quando discutevamo di Veltroni e io ti dicevo “Veltroni mi piace” mi riferivo prevalentemente alla sensazione che mi aveva dato di fare le cose giuste, anche sapendo di perdere le elezioni.
    Non verserò una lacrima quando il candidato blindato alla provincia di Pistoia perderà le elezioni. Dobbiamo evidentemente toccare il fondo prima di smettere di fare conte su conte e cominciare a parlare di nuovo della città o della polis, se preferisci, o di politica, se vuoi.

  4. Emidio, sono d’accordo, mi piace il “ricominciare a parlare di politica”.
    Giro a destra e manca e non riesco a trovare un luogo incontrare un pò di persone con cui condividere questa volgia.
    A parte posti come questo!!
    Un pò pochino onestamente.

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