Sto seguendo con un certo interesse le vicende della sinistra italiana. Quella scomparsa e quella che deve ricomparire.
Quando parlo della Sinistra scomparsa mi riferisco sia a quella del PD che a quella definita “radicale” non più presente nella compagine parlamentare.
Sembra che tutti quelli che oggi fanno politica siano afflitti dal problema dell’assenza del leader. La sinistra “extraparlamentare” cerca nuovi leader, il partito democratico e alle prese con un leader “fallito”. In entrambi i casi trattasi di ricerca vana; inadeguati e mal direzionati sono gli sforzi di questa ricerca.
Non di leader abbiamo bisogno ma di eroi. Tanti eroi!!
Dicesi leadership, malattia moderna di uomini ego-riferiti alla ricerca di affermazione personale, raggiunta perlopiù attraverso accumulo di potere o ricchezza/denaro. Prevale sul leader , sempre, la dimensione dell’ego su quella del gruppo. Il leader si vede riconosciuto il consenso per elezione o per merito derivante dal raggiungimento di risultati economici sociali riconosciuti (come ad es. nell’impresa).
Diversamente arduo è l’atto eroico di colui che non fa mai mancare il proprio impegno per superare i limiti dell’esistente. Questo dovrebbe fare la politica.
La politica consiste in un lento e tenace superamento di dure difficoltà. da compiersi con passione e discernimento al tempo stesso. E’ perfettamente esatto. e confermato da tutta l’esperienza storica, che il possibile non verrebbe raggiunto se nel mondo non si tentasse sempre l’impossibile.Ma colui il quale non può accingersi a quest’impresa deve essere un capo, non solo, ma anche in un senso molto sobrio della parola, un eroe….
Solo chi è sicuro di non venire meno anche se il mondo, considerato dal suo punto di vista, è troppo stupido o volgare per ciò che egli vuol offrirgli, e di poter ancora dire di fronte a tutto ciò : “non importa continuiamo!”, solo un uomo siffatto ha la “vocazione” (beruf) per la politica.
Max Weber: la politica come professione.