Inediti

Giornata tesa non solo per il clima. Sono preso da un irrefrenabile desiderio di scrivere qualcosa, ma nulla esce.
Ricordo un pezzo del libro. Lo ritrovo, descrive bene lo stato. Lo rileggo mi piace come accade quando rileggi le cose scritte tempo addietro. Copio e incollo.

La mia casa d’inverno diventa ancora più bella.
I tetti della città sembrano esalare il calore delle attività che ogni uomo compie nelle mura della
propria casa.
Guardando la città dai tetti si avverte la febbrile attività che anima piccoli uomini e piccole donne che mangiano , bevono, dormono, ridono, piangono, procreano, godono…
Fumi caldi fanno pensare al focolare. Famiglie bianche, nere, rosse, famiglie disperate, famiglie ricche, povere, si riuniscono.E’ già buio intenso.La notte profonda ti avvolge con il suo freddo abbraccio.
Uomini e donne si abbracciano per proteggersi dal freddo della notte profonda.
La notte, la notte.
Accadono cose di notte che non immaginiamo.
La notte abbatte il tempo. La notte è lunga. Non sentiamo il pressante incalzare del tempo, della vita reale.
La notte è fatta per allontanarsi dalla realtà.
E’ fatta per sognare. Per sognare il nostri sogni ed “impadronirsi” dei sogni altrui.
Meno male che arriva la notte.

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Silenzio delle idee lunghe

tanti piccoli flebili suoni cantano un brusio di fondo accompagna costantemente  le ore della nostra giornata scrivo sul mio iPhone direttamente nella

Per fare tutto ci vuole un fiore

Per fare un tavolo ci vuole il legno, Per fare il legno ci vuole l’albero, Per fare l’albero ci vuole il seme,

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