La formazione dannosa. La formazione nelle fasi di trasformazione digitale, tra conoscenza e competenza.

Avete mai visto persone che escono dai corsi di formazione entusiaste? Passano pochi giorni, rientrano tra le mura delle propria azienda e nonostante ciò capita che aumentino le proprie frustrazioni!

Qualche tempo fa un amico CEO di una piccola ma dinamica azienda mi dice: “sai abbiamo inserito nel nostro team il responsabile dell’innovazione di una grande impresa. Partecipava ad un sacco di corsi, l’azienda gli metteva a disposizione molte risorse per la crescita personale e professionale ma quando si trattava di mettere in pratica le cose imparate tutto si arenava”.

Imparare, studiare, porsi domande è un requisito fondamentale per consentire a persone ed organizzazioni per navigare nel flusso costante delle trasformazioni.

Come al solito vorrei farvi osservare il fenomeno da un’altra prospettiva:

Quando la formazione può essere dannosa all’interno di un’organizzazione? Quando, invece di suscitare entusiasmo e partecipazione, suscita frustrazione?

Questo accade quando il fabbisogno formativo non è la diretta conseguenza degli scopi, e degli obiettivi che l’organizzazione definisce. Ogni scopo esistenziale, per essere conseguito, richiede delle specifiche competenze di cui noi dobbiamo disporre.

Ho detto competenze non conoscenze!

Provo a raccontare meglio questo concetto delle competenze !

Quali sono i passaggi di un processo di formazione e crescita delle competenze dell’organizzazione?

Il primo passo sarà quello di aumentare la conoscenza su ciò che serve per eseguire un’attività; successivamente devo trovare il modo di fare esercizio sulle nuove cose che ho imparato. Conosco nuove cose, mi esercito nei processi della mia organizzazione. Insomma sviluppo le mie abilità facendo esercizio sulle cose che conosco.

Solo così sarò diventato competente ed avrò la capacità di svolgere il mio lavoro in modo autonomo e responsabile.

Entriamo in qualche dettaglio facendo qualche esempio pratico

Conoscenza

Quando posso dire di conoscere qualcosa ?

Conosco quando ho acquisito informazioni, principi, teorie e pratiche relative ad una disciplina o ad un ruolo.

Ad esempio se sono il direttore commerciale di una organizzazione devo conoscere le regole di base del sales management:

  • Come si classifica la clientela.
  • Come si definiscono le strategie vincenti per ogni classe / segmento.
  • Come si fa una pianificazione delle vendite.
  • Come si controllano i risultati.
  • Come si gestisce una riunione vendite.
  • Come si aiuta il venditore: le conoscenze, le skills di vendita e le strategie.

Poi ad un direttore direttore commerciale assieme a queste, non devono mancare altre conoscenze:

  • Capacità di ascolto e di relazione in genere
  • Deve sapere esercitare la leadership
  • Team working

Insomma, devo fare in modo che il mio direttore vendite conosca queste cose!

Abilità

Ma, come sapete bene, conoscere non è sufficiente per dare esecuzione ad un compito.

Eseguiamo bene un’attività, come ad esempio suonare il violino, solo quando abbiamo accresciuto la nostra abilità!

E l’abilità cresce quando applichiamo le conoscenze che abbiamo acquisito.

Ma come può crescere la nostra abilità se è assente il contesto che rende possibili l’esercizio delle conoscenze? Insomma se conosco una cosa e non ho il terreno su cui esercitarmi, quella conoscenza non si trasformerà mai in un’abilità.

Un esempio?

Se chi “studia” da direttore commerciale poi, va in giro con il copia commissione, non sarà mai in grado diventare abile sulle conoscenze che ha acquisito.

Un altro esempio che vedo spesso?

Se ho definito una nuova strategia di inbound marketing ho fatto dei bei corsi di formazione e poi non ho messo in piedi nessun processo organizzativo per il lavoro del team, beh…lascio a voi la conclusione!

Solo quando le persone avranno la possibilità di esercitare le proprie conoscenze nel giusto contesto potremo trasformare le conoscenze in abilità.

Competenza

Sviluppare le competenze è quindi l’unico modo per creare team dove ogni componente è in grado di assumersi la completa responsabilità.

Tutto ciò con l’obiettivo di creare un’organizzazione dove ogni persona sia in grado di interpretare e gestire i processi di trasformazione diventando responsabile ed autonoma.

Perché per stare sull’onda dei processi di trasformazione non è sufficiente conoscere occorre sviluppare le nostre abilità e diventare competenti!

Esplora

Silenzio delle idee lunghe

tanti piccoli flebili suoni cantano un brusio di fondo accompagna costantemente  le ore della nostra giornata scrivo sul mio iPhone direttamente nella

Per fare tutto ci vuole un fiore

Per fare un tavolo ci vuole il legno, Per fare il legno ci vuole l’albero, Per fare l’albero ci vuole il seme,

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.