Mentre scorrono pensieri e azioni siamo talvolta accompagnati dalla presenza di una melodia.
Vi sono melodie che si incontrano con noi, altre che ci passano accanto, senza nemmeno salutare.
La melodia segue il percorso dell’uomo, incontro di musica e canto.
E’ grazie a questo incontro che comprendiamo le melodie. Comprendiamo con fatica la musica senza melodia.
Il jazz, musica senza melodia apparente.
Gioco di suoni in libertà senza ordine melodico. Apparentemente.
Tuttavia anche il Jazz può essere cantato ed incontrarsi con l’uomo.
Non è facile cantare il Jazz. Richiede lo sforzo della ricerca.
Il jazz sembra quasi riservato, nasconde le melodia, la nasconde nelle pieghe delle note.
Ad un tratto sembra volertela mostrare con chiarezza. Eccolo il ritmo regolare della melodia, riconoscibile, sì eccolo. Passa un attimo e si allontana, per poi ritornare e fuggire di nuovo.
Ma, se ti sforzi, se ti eserciti, in ogni gruppo di note, apparentemente casuali, puoi riconoscere quell’incontro tra musica e canto,.
Lo riconosci se segui il suo fluire.
Lo riconosci se eserciti il tuo orecchio.
Lo riconosci se ascolti tante volte.
Ad ogni ascolto una nota nascosta emerge.
Ogni ascolto un esercizio.
Un esercizio alla ricerca delle melodie nascoste, dei nostri incontri tra melodia e canto.
Ho ascoltato il concerto di Colonia di Keith Jarret molte volte.
L’ho riascoltato in questi giorni.
Ho scoperto melodie che non conoscevo.
3 risposte
Bellissimi pensieri, Alessandro. C’è una frase molto bella: mi pare di averla letta in OCEANO, di Baricco (che non sempre amo … anzi..) ed è questa:se non sai cosa stai suonando, allora quello è jazz.
Il jazz sono i pensieri che dipingono emozioni nell’aria. Il jazz è un dipinto senza alcun pennello e senza tela.
Il jazz nasce nella pancia, insieme e come le emozioni. E’ inarrestabile e inafferrabile perchè vive nello stesso istante in cui si libera. Nell’aria.
L’emozione ha le ali… Nessun volo è simile ad un altro. Come il jazz.
E nessun movimento che non sia armonia sporca un volo perfetto… Come il jazz. Come l’emozione che non ha voce.
Bellissimo post Ale… Hai una bella pancia. Un bel jazz.
Continuando a parlar di jazz e di pancia: hai presente quei fili che legano eventi, cose, persone … alcuni eventi sono apparentemente senza significato oppure magari anche banali, se presi singolarmente e privati delle relazioni con altri eventi. Però accostati, messi in fila come perle di una collana porca miseria che fanno? Fanno una musica, fanno il jazz. Sono piccole cose, tre persone in un giorno solo che ti raccontano di una poesia (la stessa) Due persone che ti esprimono un dubbio (lo stesso) e poi un incontro magari in quello stesso posto di cui un passante ti parlo’ per caso mentre stavi fermo allo stesso semaforo. Sai cosa penso? Che non siamo abituati ad ascoltare, i passi della vita, i battiti di un Tempo che invece ci parla, ci avverte e qualche volta forse anche si diverte. Certo, se si vogliono trovare relazioni per forma.. si trovano. Ma, senza esagerare e veder magie dove non ci sono affatto, non ti sembra anche a te che ci sono sussurri da parte di un libro, di una voce, di una carezza? O magari anche da parte di un’oliva ascolana? Alcune misteriose voci se ne fregano di quanto siano importanti alcuni eventi… anche perchè cosa sappiamo se in un altro spazio-tempo la scala di importanza è uguale a questa … Nulla, non sappiamo nulla. Dalla terra al cielo vi sono tante ma tante di quelle cose che pensare che tutto sia cio’ che vedaimo e sentiamo, ci fa ammettere di essere presuntuosi o, parimenti, minuscolissimi esseri fatti di niente. Chiedo scusa agli Ospiti di Ale se questo pare uno sproloquio di una mente confusa … E in effetti forse lo è. Però, come si dice a Firenze Madonninabonina quanto jazz c’è che non sappiamo leggere e nemmeno ascoltare ma che disegna tante di quelle cose che .. per leggerle occorre sono essere ciechi. Già, perchè come dice il Piccolo Principe, l’essenziale è invisibile agli occhi. Un bacio Alessandro e tanto vento tra i tuoi capelli. Con un mare di affetto.
Ale
si scoprono anche melodie…. di un tempo passato.
Ti aspettano….
Restano…
E poi le riconosci.
Un abbraccio