Mete lente e lontane

Arrivo rapido senza fermate.
I treni veloci che arrivano a destinazione senza passare da stazioni intermedie.
Ricchezza finanziaria, a-materica.
La fama di chi partecipa ad un reality, caparbiamente conseguita senza la qualità dei contenuti.
La fama e non le passioni orientano il senso.
I nostri figli giacciono sotto questa pioggia incessante che, inclemente, invade da molti anni i nostri sensi; come pioggia acida che secca le fronde verdi e annebbia i colori degli alberi
Le foglie prendono tutti lo stesso colore.
Un terreno di coltura che ammazza la “biodiversità”.
Non è previsto nell’orizzonte delle possibilità lo studio per la crescita.
La scuola si è ormai adattata alle volontà dei propri elettori.
Andiamo a scuola non per imparare le inutili cose che contribuiscono alla crescita della persona. La scuola forma manager, gestori di cose, non persone.
Solo cose utili per persona utili.
Siamo alla fine se le persone valgono per quanto sono “utili”.

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Silenzio delle idee lunghe

tanti piccoli flebili suoni cantano un brusio di fondo accompagna costantemente  le ore della nostra giornata scrivo sul mio iPhone direttamente nella

Per fare tutto ci vuole un fiore

Per fare un tavolo ci vuole il legno, Per fare il legno ci vuole l’albero, Per fare l’albero ci vuole il seme,

2 risposte

  1. Parole d’oro. Poi si potrebbe discutere fino a domani sull’inutilità del sistema scolastico moderno, che ormai, appunto, serve solo a forgiare reggimenti di consumatori e da’ molta poca istruzione… Consiglio a tutti di leggere Deschooling society (o equivalente versione italiana) di Ivan Illich, sulla realtà pericolosa della suola obbligatoria.
    Un caro saluto, è un po’ che non ci si sente 😉

  2. Carissima Martina,
    è vero è un pò che non ci sentiamo.
    in questo periodo il tempo scorre come senza controllo.
    Scorre e non riesco a dare forma alle suggestioni, alle immagini che passano nella mente che, se non acciuffate, volano, si sciolgono, come neve al sole.
    Non ti nascondo che ciò mi procura una leggera ansia.

    Scrivere è come fermarsi, scendere dall’auto che corre veloce su un autostrada.
    Scendere e osservare le figure create in quel momento dal’aggregarsi delle nuvole.
    Quelle nuvole che talvolta guidano il tuo viaggio.

    Il libro me lo compro, grazie del consiglio
    Un abbraccio

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