Stamani Di Pietro su la7, cito quasi testualmente:
“Non abbiamo maggioranza e opposizione, abbiamo un regime in costruzione e una resistenza in azione”.
Ha ragione di Pietro?
Qualche settimana fa mi trovavo per lavoro a Venezia.
Due giorni, un giorno di lavoro e mezza giornata di vacanza.
L’organizzatore del convegno aveva organizzato un’originale gita in laguna.
Nicolò la nostra giovane guida, una laurea in scienze naturali e una nuova laurea in arrivo in archeologia.
Ci racconta delle sua laguna, natura e storia.
Ci racconta del mose e del suo inutile impatto sull’equilibrio ambientale.
Ci racconta dell’identità veneziana “resistente”.
Qualche gitante manifesta un leggero scetticismo di fronte alle posizioni “miltanti” di Nicolò. Rimane infastidito da posizioni che appaiono settarie.
Niccolò parla, racconta, cita fatti,documenti, invita ad andare alla ricerca delle fonti.
Non so se alla fine ha convinto gli scettici.
So che alla fine tutti lo hanno salutato con un grande applauso.
La resistenza di chi ha la forza morale di sostenere le proprie idee.
La passione di chi non smette di parlare perché…”non conviene”.
Il coraggio di chi non ha paura di essere accusato di fanatismo quando sta compiendo semplicemente una battaglia per la giustizia
Resistenza,passione,coraggio. Ne abbiamo perse le traccie. Confido nella generazione di Nicolò.
5 risposte
Con questa piacevole storia hai appena confermato ciò che sostengo da tempo. Ovvero che per far resistenza attiva è necessario informarsi nel modo giusto. Nicolò sapeva ciò di cui parlava, Si era informato, aveva sicuramente fatto ricerche approfondite. Ben vengano coloro che come lui sono disposti ad investire del tempo in una causa giusta.
Ma vedi, sono scettica che molti in Italia abbiano la stessa disposizione mentale della tua intelligente guida. La maggioranza vuole la pagnotta. Alla maggioranza non interessa in questo momento cosa è giusto e cosa è sbagliato. La maggiornaza non vuole parlare di problemi di etica politica, di filosofia del diritto. La maggioranza vuole quello che il premier da loro votato con entusiasmo ha promesso, ovvero, se mi permetti la terminologia ormai consona alle politiche del Pdl, pane e figa. L’equivalente del panem et circenses di un paio di millenni fa, la storia è ciclica, soprattutto in Italia.
Mi piace la tua speranza, vorrei anch’io che ci fossero tanti Niccolò che si pongono domande e vanno attivamente a cercarne le risposte. Ma l’italiano medio non si pone domande, non in questo momento storico. Perché rovinarsi il quotidiano? Meglio vedere cosa c’è alla TV.
Un caro saluto
Vedì quello che ti dicevo, Venezia è ancora una città con qualche sacca o nicchia di etica da salvaguardare 🙂
A parte gli scherzi… di Niccolò ce ne sono tanti, ma sono scoraggiati e disillusi. In questo paese dove non si vuole pensare, non si vuole agire e nemmeno prendersi responsabilità chi è come Niccolò o come in qualche modo sei tu o Martina si sente solo e amareggiato.
Dovremo mettere insieme le nostre solitudini e farne un cenro di gravità dove poter includere tante persone come Niccolò o mio figlio o altri che sono già stanchi di nuotare controcorrente.
Eppure pane e figa non piace proprio a tutti, per qualche libro
io rinuncerei al panino (per il resto non è affar mio) 😉
Ross
Hai ragione Ross,
un bel “centro di gravità permanente” intorno al quale possano gravitare i nostri figli.
Martina sembra dirci che in Italia non abbiamo chances.
Che facciamo emigriamo?
Ciao Alessandro!
Scusa se ci ho messo così tanto per scrivere 5 righe, fra una cosa e l’altra me ne scordavo sempre.
Innanzitutto ti voglio ringraziare per ciò che hai scritto su di me in questo articoletto aggiungendo però che forse un po’ esagerato nei miei confronti lo sei stato. Ho fatto solo il mio lavoro.
Se una persona ti guida in un ambiente suppongo che ci si voglia relazionare con una persona non con un disco che ti ripete nomi di piante e animali.
Secondo me è sempre importante dire, gentilmente, con tatto e sistemi diversi a seconda della situazione ma inesorabilmente e apertamente ciò che si pensa senza voler imporre la propria idea ma nemmeno accettando che tutto sia compromesso nel nome della “buona educazione”.
Anche perchè questo è trattarsi con rispetto, da persone adulte.
Ciò che voglio dire a tutte le persone oneste che leggono il tuo blog (quelle disoneste non meritano il mio rispetto finchè non cambieranno) è che non siamo soli.
Si pensa sempre che siamo gli unici che fanno qualcosa, gli unici onesti in un mondo di ladri e stupidi. Beh… non è così! Ci sono milioni di persone oneste (magari molti un po’ ingenui) in Italia, il problema è che non sappiamo che ci sono o non li conosciamo.
I mezzi d’informazione di regime non ce li mostrano, non vogliono farci conoscere. Per due motivi:
1 – dividi et impera (e infondi paura, senso di solitudine ed impotenza)
2 – fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce (e loro lo sanno bene).
Uscite e parlate coi vostri amici, non amici, parenti, gente varia. Parlate e mettetevi in gioco e mettete in discussione, senza essere aggressivi ma senza lasciar andare le cose per il “quieto vivere”. CONTINUAMENTE! Fate le cose che credete giuste.
Sono convinto che tu e i tuoi colleghi qualcosa potete aver imparato in Laguna e sicuramente a molti avrò messo in testa almeno un piccolissimo dubbio.
Il mio modesto parere è che bisogna partire da qui, da noi stessi, se vogliamo che qualcosa cambi.
Ciao Alessandro! Ciao a tutti!
P.S.
USATE INTERNET – SPEGNETE LA TV!!!
Hai ragione Nicolò.
Tuttavia, a volte abbiamo la sensazione che tutto sia vano, che non vi sia alcuna chance in questo clima di colonialismo culturale che annebbia le coscienze.
Grazie del tuo contributo e…Resistenza!!!