Piani

Quando andavo a scuola il tempo libero lo passavamo in strada.

 Nelle periferie delle città degli anni 60 gli spazi della strada ricordavano ancora la dimensione delle comunità di rione.Di lì a poco sarebbero diventati quartieri dormitorio.

Andavo a scuola a qualche km.  Il sistema dei relazioni creato intorno alla scuola era diverso da quello della mia strada. Non lontano ma diverso, come su due piani che scorrevano paralleli e distinti.

Le cose sono continuate ad andare così! La scuola, l’Università il lavoro, il tempo libero.

Questi “luoghi” a volte conducono, inducono, manifestazione di noi.

Questi “luoghi”, qualche altra volta semplicemente accolgono i nostri piani.

In luoghi diversi siamo portati a manifestazioni diversi di noi stessi e della nostra identità.

In luoghi diversi si mostrano i nostri innumerevoli volti. Tante facce quanti sono i piani della nostra esistenza.

Quando siamo genitori non abbiamo la stessa faccia di quando siamo figli  piuttosto che  lavoratori, amici, amanti…

Questi piani non sempre riescono a confondersi o entrare in osmosi. Il timore della collisione tra le nostre identità ci attanaglia.

Il timore di “collisione” tra gli abitanti dei luoghi dei vari piani ci induce a non fare mai incontrare persone che abitano su piani diversi.

Capitava, qualche anno addietro,  che i luoghi di incontro fossero naturalmente disposti ad accogliere piani diversi. Come non ricordare la piazze dei borghi, dove persone, distanti magari per cultura e per censo si incontravano, semplicemente perché condividevano degli spazi.

L’osmosi dei nostri piani interni ed esterni fa bene all’equilibrio della nostra mente, al nostro sviluppo culturale oltre a generare nuova linfa vitale.

Per questo occorrono luoghi, spazi, affinché queste pratiche si possano compiere.

Ho provato a fare spazio nella mia mente affinché questo percorso potesse compiersi dentro di me.

Ho avuto la fortuna di avere uno spazio fisico che rassomiglia un po’ a quello dei “tempi addietro”:  il mio rione

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Silenzio delle idee lunghe

tanti piccoli flebili suoni cantano un brusio di fondo accompagna costantemente  le ore della nostra giornata scrivo sul mio iPhone direttamente nella

Per fare tutto ci vuole un fiore

Per fare un tavolo ci vuole il legno, Per fare il legno ci vuole l’albero, Per fare l’albero ci vuole il seme,

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