Un ragionamento è come una specie di formula matematica.
Fatto di analisi, elaborazione e sintesi.
L’analisi è preceduta dal “sensing”. I sensori rilevano ciò che accade intorno a te.
Colgono fenomeni esogeni ed endogeni.
L’analisi cataloga i dati dei sensi e definisce i presupposti di base su cui si basa poi l’elaborazione successiva.
Differenze di cultura, di sensibilità, di ambiente danno luogo ad elaborazione diverse dei dati provenienti dai sensi.
Assisto quasi quotidianamente a scontri concettuali o incomprensioni relazionali causate dalla differenze dei postulati di partenza.
Stesso ambiente, stesso scopo, differente analisi.
Ovvia la distanza elaborativa che ne deriva e le conseguenti difficoltà relazionali.
Il bello arriva dopo, nella fase dell’elaborazione.
Il difficile sta nel trovare soluzioni, generare idee, trovare risposte alle questioni che il vivere in società ci presenta.
Facciamo un sacco di sforzo sui preliminari che quando arriva la “salita del concetto” abbiamo finito tutta l’energia di cui disponiamo.
Forse dovremo lavorare un po’ di più alla costruzione di quella cultura indispensabile per valutare “dati sensoriali” senza pericolose derive verso false percezioni collettive.