Qualche gg fa sono andato ad un concerto della PFM . Se non fosse che ci sono andato con i miei figli che hanno quasi 15 anni, avrei avuto la sensazione di andare ad un ritrovo di “vecchi” quaranta/cinquantenni.
Arrivato al parco fluviale di Pontassive, la sensazione risultava confermata.Un pò di sedie, non tante, i posti tutti occupati. Si sa quando si invecchia si ha la tendenza ad arrivare prima. Pubblico dall’occhio nostalgico. Ci mettiamo in piedi, dietro.
Lo spettacolo inizia lento. Di Cioccio inizia con le canzoni di De Andrè, le legge. Difficile cantare le canzoni di DeAndrè. Serve la sua voce, serve la sua carica emozionale, distante e profonda nello stesso tempo, timbrica e melodica. Il pubblico fa i suoi appalusi di rito. Applaudono anche i miei figli, forse a causa di un pò di “indottrinamento” consenziente sul rock anni “70.
Volto le spalle, il numero delle persone in piedi è cresciuto, si muovono, tentano di avvicinarsi al palco e oscurano in parte la visione a coloro che si godevano lo spettacolo comodamente seduti. Si alzano le proteste..” non si vede”!! Finisce la prima parte dello spettacolo quella dedicata a DeAndrè. Un applauso al ricordo di Faber.
Cambiano i suoni. Le sonorità del rock si diffondono nel parco. La forza delle luci aumenta. Mi volto di nuovo. Sono arrivati tanti “non puntuali”. Tutti in piedi salvo i soliti. Inizia a farsi tardi qualcuno lascia la sua sedia che non viene rioccupata. Anzi qualcuno si alza si muove animato dalle sonorità e dal pubblico dei “non puntuali”. Sulle note di River of Life, progressive puro, il contatto con il pubblico si è stabilito. Pubblico tutto, compreso quelli dei puntuali.
Il calore emotivo aumenta, Di Cioccio e compagni lo sentono, lo prendono, lo amplificano e lo riversano, in una specie di reiterazione da moto perpetuo. Un moto, che, in un crescendo di braccia che si allargano, arriva fino alla fine.
“Impressioni di settembre” .. “perchè il sole tra la nebbia filtra già il giorno come sempre sarà”
I puntuali rimasti si sono alzati, hanno alzato le mani, i non puntuali li hanno travolti.
I miei figli sono contenti… e anch’io.