Su stare e fare

Sole di notte, inserito originariamente da alessandro guidi.

Le nostre giornate scorrono in un continuo alternare tra stare e fare.
Nei giorni di festa, quando rilassiamo le membra di fronte ad un vecchio film in bianco e nero, quando girovaghiamo per casa senza direzione, quando non pensiamo a cosa fare il giorno dopo, allora stiamo.
Al gioco del sette e mezzo, vai avanti, chiedi carta. Quando decidi di fermarti allora stai.
Dormire è stare.
Mangiare è stare.
Parlare è stare.
Riflettere è stare.

La famiglia , la relazione con il proprio partner, i figli, crescono e si consumano al livello dello stare.
Pur essendo pervasi dall’etica del fare la maggior parte del nostro tempo si dipana al livello dello stare.
Mentre stai, oltre a camminare nudo per casa, a perdere tempo a fare zapping alla televisione, pensi, progetti, costruisci per il fare.
Il fare crea cose e le lascia ai posteri. I personaggi della storia si ricordano per ciò che hanno fatto. La fama riguarda il fare.
Lo stare crea idee e affetti e le lascia ad amici, parenti, partner, figli.
Una cosa non è più importante dell’altra. Non vi è fare senza stare ed il fare da vita allo stare.
Qualche volta mi trovo nella spiacevole condizione psicologica di dover fare , per stare. Mi capita con i miei figli che non abitano con me.
Forse è inevitabile. Lo stare scorre rigoglioso nelle mura della propria casa.

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Silenzio delle idee lunghe

tanti piccoli flebili suoni cantano un brusio di fondo accompagna costantemente  le ore della nostra giornata scrivo sul mio iPhone direttamente nella

Per fare tutto ci vuole un fiore

Per fare un tavolo ci vuole il legno, Per fare il legno ci vuole l’albero, Per fare l’albero ci vuole il seme,

4 risposte

  1. Ciao Alessandro, un augurio per un buon 2009. Ritrovo finalmente un po’ di tempo per conversare.
    Interessante riflessione. In realtà io vedo sempre molto confusi i confini tra il fare e lo stare. Anche perché forse io detesto lo stare, ed è un problema. Trovo insopportabile la passività verso il tempo che scorre, e ciò mi porta a non essere in grado di rilassarmi e riflettere. Di pensare alla vita.
    Ma in fonto anche le nostre attività mentali sono un fare, no? Quando la mente è iperattiva e crea pensieri e dibattito, allora anche parlare, riflettere, scrivere è fare.
    Ecco perché confondo i confini dei due stati mentali.
    Sempre un piacere conversare con te 😉 Un caro saluto.

  2. Carissima Martina un grande augurio anche a te per uno sfavillante 2009 pieno di fare 🙂
    A parte gli scherzi hai ragione, il confine tra i due stati è labile.
    Ogni tanto mi manca quello stare fatto di ozio familiare condiviso.
    Anche per me è un vero piacere conversare con te.

  3. Ben ritrovato, è passato un pò di tempo dall’ultima volta e come diresti tu l’abbiamo passato tra il fare e lo stare.
    Io penso stranamente che sto sempre meno e che faccio sempre di più per poter stare di più, ma non funziona, più fai per stare e meno stai è una legge matematica, ma non si può stare senza fare…. è un binomio difficile da mettere d’accordo.
    Eppure come dice Martina giustamente anche lo stare è fare, si mettono in funzione le parti più private di noi che tendono a rimetterti in moto, che ne sarebbe della mia vita senza la parte progettuale? Niente proprio niente. Quindi fare e stare funziona a meraviglia è conducono al divenire che è il terzo termine che li coniuga.
    Buon anno anche se in ritardo, ma augurato con il cuore
    Ross

  4. Ciao Ross è sono felice di vederti passare da queste parti.
    Ogni tanto ho voglia di un generoso, statico STARE, e godere della presenza dei tuoi affetti
    Auguro anche a te un buon anno dal cuore.

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